Gaze-Off nasce da un’idea
di Guido Tognola e Franco Marinotti,
e presentata per la prima volta nel 2022
nell’ambito della fiera Wopart a Lugano, Svizzera.

Gaze-Off nasce da un’idea
di Guido Tognola e Franco Marinotti,
e presentata per la prima volta nel 2022
nell’ambito della fiera Wopart a Lugano,
Svizzera.

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Artisti presentati di recente:

“Una configurazione nello spazio che descrive il comportamento di un sistema“

“è Rapporto con il pubblico e invita lo spettatore a contemplare la possibilità di un comportamento atipico all’interno del suo spazio.”
Gaze-Off nasce da un passo di lato. Un movimento minimo, ma sufficiente a spostare il punto di vista. Non per fuggire dal sistema, ma per rivederlo da dentro. Per interrogarlo nel suo cuore stesso. Gaze-Off non guarda il mercato dall’esterno: lo pensa dal centro del mercato, lì dove le tensioni sono più vive e i compromessi più visibili.
In un contesto che privilegia la visibilità, l’efficienza, la ripetizione, Gaze-Off reintroduce l’imprevisto, la lentezza, la deviazione. Riporta la progettualità nei luoghi dove si consuma il presente. In mezzo alle fiere — con il loro ritmo lineare, i loro percorsi obbligati — Gaze-Off propone la possibilità di un tempo disallineato, di un’attenzione che non abbia subito un fine.
Non si tratta di rappresentare l’artista, ma di rimetterlo al centro del proprio mercato. Non come marchio o firma, ma come soggetto pensante, corpo attivo, autore di senso. L’opera qui non è illustrativa, né conclusa. Si mostra come processo, come ipotesi, come apertura. Non cerca l’applauso né la vendita immediata. Cerca un contatto, una vibrazione, una presenza.
Gaze-Off pensa contro se stesso. Rifiuta la coerenza, si sottrae alle formule. Non difende una linea curatoriale, ma una postura. Ogni gesto è una domanda: si può stare in fiera senza diventare fiera? Si può condividere senza promuovere? Si può essere visibili senza cedere?
In questo senso, l’inclusione e la sostenibilità non sono temi, ma urgenze critiche. Non slogan da dichiarare, ma condizioni da praticare. Gaze-Off non propone soluzioni, ma apre fessure. Non promette nulla, ma insiste.
Uno spazio che non guida, non impone, ma accoglie — con tutto il peso e la bellezza dell’inattuale.

“guarda a cosa muove l’arte e ne sonda i limiti del linguaggio.”

“non propone ne né si contrappone, non indica ne stabilisce percorsi, non è una curatela, non è tendenza né controtendenza, non è un punto di partenza né d’arrivo, è solo uno “sguardo off” attento e curioso, da dentro, da fuori, da vicino o da lontano, che non costringe e non impone, ma si offre incondizionatamente alla semplice considerazione, per concederle spazio.”




